Università degli Studi di Udine
Facoltà di Lingue e Letterature straniere
Corso di Laurea in Relazioni Pubbliche - Sede di Gorizia

SOCIOLINGUISTICA 2000/2001 prof. Vincenzo Orioles

Le ricerche di Labov

Le prime analisi su vasta scala che abbiano saputo mostrare, anche alla luce di verifiche sul terreno e di dati misurabili, la correlazione fra l'appartenenza a un determinato gruppo sociale e la variabilità linguistica sono state quelle condotte da William Labov nell'inglese d'America.
Le innovazioni metodologiche introdotte da Labov da una parte vertono sia sull'individuazione di un 'campione' di parlanti attentamente selezionato in base ai metodi di indagine propri della sociologia, dall'altra sulla combinazione del dato diastratico con il dato diafasico ovvero situazionale: se infatti le ricerche precedenti si limitavano a correlare le scelte linguistiche con il solo fattore sociale, il Labov assegna un ruolo importante al concomitante condizionamento esercitato dal registro, che egli ama definire stile contestuale. Uno stesso parlante, rileva Labov, modifica le sue esecuzioni in rapporto al mutare della situazione comunicativa, a seconda cioè se quest'ultima presenti caratteristiche di ufficialità ovvero di spontaneità.
Negli anni 1961-62 Labov condusse una ricerca nell'isola di Martha's Vineyard, dove studiò la centralizzazione dei dittonghi /ay/ /aw/ all'interno di tre generazioni di anglofoni; contemporaneamente operava anche a New York City per cogliere la stratificazione di tutta una serie di variabili foniche, con particolare riguardo alla /r/ finale e preconsonantica. Fino a quell'epoca New York era considerata, nella terminologia dei linguisti, un'area r-less, come Boston, dove la gente notoriamente "paaks his caa neah the Haavud Yaad"; ma Labov aveva colto che il parlante tendeva da qualche tempo ad avvertire corretta la pronunzia della r finale o postvocalica.
Labov realizzò una serie di inchieste in alcuni grandi magazzini di New York, scelti con riguardo al loro diverso prestigio sociale: Saks (di livello elevato, nella Fifth Avenue), Macy's (frequentato dalla classe media) e Klein's (riferimento della classe operaia). Piuttosto che intervistare i clienti, Labov interpellò i commessi, nel presupposto che il commesso si adeguasse al rango sociale della clientela, emulandone il comportamento linguistico. Il procedimento escogitato fu ingegnoso: la domanda posta fu innanzitutto studiata in maniera tale da contenere il sintagma fourth floor "quarto piano", che presentava due occorrenze della variabile /r/, nella posizione soggetta a variazione; per di più, fingendo di non aver sentito, Labov poneva la domanda una seconda volta offrendo così al commesso l'opportunità di realizzare la pronunzia per quattro volte, le prime due in modo informale la seconda volta con maggiore enfasi e attenzione.
Il risultato dell'indagine (pubblicato in uno studio del 1972, Sociolinguistic Patterns, Philadelphia, University of Pennsylvania Press) consentì di verificare l'ipotesi di lavoro secondo cui la pronunzia newyorkese della /r/ è correlata alla stratificazione sociale dei parlanti e che inoltre l'esecuzione si fa sempre più accurata in situazioni di maggiore vigilanza: i commessi che articolavano con regolarità la /r/ nelle 4 situazioni del test erano infatti rispettivamente il 30% da Saks, il 20% da Macy's ma solo il 4% da Klein's; per di più, in caso di pronunzia enfatica, gli impiegati di Macy's si avvicinavano sensibilmente ai valori della variabile rilevati per Saks.

Procedimento
Vengono individuate sei classi socio-economiche, ordinate da 0 ("classe bassa") a 9 ("classe alta"), e cinque stili contestuali, ordinati in rapporto al grado di formalità della situazione comunicativa: con A si fa riferimento al "linguaggio spontaneo" (sollecitato coinvolgendo l'informatore in dialoghi su argomenti che lo distolgano dalla rigidità tipica delle interviste); B indica lo "stile formale", il tipico registro sorvegliato che una parlante usa nel rispondere a intervistatori; con C si intende lo "stile di lettura", ottenuto facendo leggere all'informatore un testo appositamente studiato per le finalità dell'indagine; con D e con D', infine, si allude agli stili più vigilati che si realizzano rispettiovamente mediante la lettura di liste di parole (D) o addirittura di coppie minime (D').

La rappresentazione dei dati
Per dare rappresentazione grafica ai risultati delle proprie indagini Labov utilizza un diagramma cartesiano. Sull'asse orizzontale sono dislocati i diversi stili contestuali (da A a D1); sull'asse verticale sono riportati i valori percentuali medi di pronuncia della /r/ finale e preconsonantica attribuiti a ciascun gruppo sociale del campione: i punteggi più alti riflettono una maggiore adesione alla norma di prestigio rappresentata dalla pronunzia di /r/. Si può notare qui il tipico comportamento ipercorretto della classe medio-bassa che, all'atto di utilizzare gli stili più formali, raggiunge valori numerici più elevati di quelli realizzati dalla classe sociale alta, mostrandosi così più sensibile di questa ai modelli espressivi di maggior prestigio.

Yule:
In uno studio del 1972 (Sociolinguistic Patterns, Philadelphia, University of Pennsylvania Press) il Labov ha combinato il condizionamento esercitato dal posto di lavoro e dallo status socio-economico nell'osservazione delle differenze di pronuncia dei commessi di tre grandi magazzini newyorkesi, Saks (status alto), Macy's (medio), Klein's (basso) ed ha dimostrato l'esistenza di differenze misurabili.

J. Aitchison, Language change: progress or decay? 2nd edn, London, CUP, 1991 (1. ediz. 1981) cap. 4 Spreading the word. How changes spread from person to person
richiama la fomulazione di Labov 1972, p. 115 secondo cui "the hypercorrect behaviour of the lower middle class is seen as a synchronic indicator of linguistic change in progress"